LE TESTIMONIANZE SULLA VITA DI BARBORA ŽAGARIETĖ
BARBORA žagarietė è una delle prime serve di Dio del popolo cristiano lituano della fine del XVI sec. – inizio del XVII sec. rimaste impresse nella memoria storica grazie alle sue virtù e santità ed è ben nota al popolo lituano anche oggi. Il periodo da lei vissuto nel Granducato della Lituania: nata nel 1578, morta nel 1604.
Dalle informazioni disponibili, il primo a menzionare l’identità della Fanciulla di Žagarė fu il vescovo di Žemaičiai, Antanas Tiškevičius, nel 1755 in una comunicazione inviata alla Santa Sede. Egli scrisse: “Credo si debbano ricordare i resti di una fanciulla cara a Dio che sono diventati famosi per numerosi miracoli. Nessuno, tra i vivi, conosce il nome o le origini di questa fanciulla, ma ad alcuni ai quali lei è apparsa in sogno lei stessa si è annunciata come Barbora.”
Una storia che si tramanda tra la gente narra che, alcuni mesi dopo la morte di Barbora, un evento eccezionale ha dato inizio al suo culto come mediatore e difensore di Dio. Tale episodio riguarda l’invasione svedese della Lituania nel 1655: gli aggressori saccheggiarono e bruciarono la Chiesa di Senoji Žagarė e i resti che c’erano nella sua cripta, ciononostante, dopo l’incendio, la salma di Barbora trovata nella cenere non si era bruciata, ma solo annerita.
Essendo certo della veridicità dell’evento straordinario, il vescovo Antanas Tiškevičius nella suddetta comunicazione alla Santa Sede continuava: “… la salma della fanciulla vergine, sommersa dalle ceneri dei morti e intatta dalle fiamme del fuoco tempestoso, è stata rispettosamente estratta dalle ceneri e riposta di nuovo nella bara come testimonianza autentica dei suoi meriti e del potere di Dio. Anche adesso la salma non si è deteriorata, ma solo annerita”. Nello stesso documento il Vescovo di Žemaičiai, prima di iniziare a descrivere gli otto miracoli accaduti grazie all’intercessione di Barbora negli anni 1735-1748, nota: “Numerosi sventurati e malati incurabili cercano riparo alla bara della fanciulla e immediatamente trovano aiuto. Il racconto si allungherebbe senza fine se solo si provasse a menzionare almeno di sfuggita tutte le infermità curate …”
LA TRADIZIONE DEL CULTO DI BARBORA ŽAGARIETĖ
Dopo il trasferimento dei resti di Barbora nella cripta della Chiesa di Senoji Žagarė restaurata nel 1711, ebbe inizio la pubblica devozione alla Fanciulla di Žagarė nella convinzione della sua santità che è durata per diversi secoli e dura fino ai nostri giorni.
Nel 1878, quando la Lituania pativa l’oppressione della Russia zarista, le autorità dello Zar ordinarono di murare la porta della cripta della Chiesa di Senoji Žagarė dove erano custoditi i resti di Barbora. Malgrado tutto, grazie all’intercessione di Barbora, gli sforzi di indebolire in questo modo la fede dei credenti in Dio, non ebbero successo. Al contrario, quando 19 anni dopo, nel corso del restauro della chiesa, la salma della Vergine fu nuovamente ritrovata intatta, la devozione a Barbora si è rafforzata e intensificata ulteriormente.
STORIA DEI RESTI DI BARBORA ŽAGARIETĖ
I resti di Barbora Žagarietė riposavano nella bara di vetro nel seminterrato della chiesa sotto il grande altare. Quando nel 1940 l’Unione Sovietica ha occupato la Lituania, l’attacco al fenomeno di Barbora Žagarietė non si è fermato e in particolare, negli anni 1957-1963 è diventato ancora più intenso. Nel 1963, su ordine delle autorità occupanti, la chiesa fu chiusa e i resti di Barbora furono spostati in un luogo ignoto. Attualmente, l’unico ricordo simbolico della Vergine è la bara sistemata nella cripta della stessa chiesa con la tabella commemorativa sulla porta della cripta.
Al fine di approfondire il più possibile sulla vita di Barbora Žagarietė, continuano le ricerche dei documenti negli archivi, si intervista la gente e si raccolgono nuove testimonianze. Recenti scavi al fine di identificare un probabile luogo di sepoltura di Barbora, non hanno dato alcun risultato.
REGISTRO DEI MIRACOLI DI BARBORA ŽAGARIETĖ
Dopo 100 anni dalla prima menzione ufficiale di Barbora avvenuta nella meta del XVIII secolo, il 7 gennaio del 1860, il vescovo Motiejus Valančius incaricò il parroco della chiesa Senoji Žagarė, Silvestras Limaževičius, di raccogliere le segnalazioni dei miracoli avvenuti o di altre grazie di Dio ricevuti per intercessione di Barbora. In questo modo fu avviato il cosiddetto Registro dei miracoli di Barbora Žagarietė, nel quale fino al 14 dicembre 1940 furono riportati 97 casi, ma nessun evento è stato canonicamente esaminato. In epoca sovietica, per qualche periodo si è ritenuto che il Registro dei miracoli di Barbora Žagarietė fosse smarrito. Nel 1990, quando fu ristabilita l’indipendenza della Lituania, il parroco della Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Žagarė, Boleslovas Babrauskas SJ, diede inizio alle ricerche del Registro ritrovandolo nel 1994.
Il preziosissimo Registro dei miracoli era stato conservato dal sacerdote Pranciškus Ščepavičius, il quale, durante i tempi difficili per la Chiesa lituana, svolgeva l’incarico di parroco della Chiesa di Senoji Žagarė. Quel registro è, senza dubbio, il miglior testimone della fama della santità di Barbora – fama sanctitatis, che nonostante i diversi cambiamenti politici e i regimi occupanti, non si è mai interrotta.
IL PROCESSO DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE – CANONIZZAZIONE
Il 13 maggio 2005 la Santa Sede, in risposta alla domanda no. 0376/04 del 11 novembre 2004 avanzata dal vescovo di Šiauliai Eugenijus Bartulis di istruire la causa di beatificazione – canonizzazione di Barbora Žagarietė, ha comunicato che, ai sensi delle norme per le inchieste svolte nelle cause dei santi da parte dei vescovi, approvate dalla Congregazione per le Cause dei Santi il 7 febbraio 1983, non ci sono ostacoli per avviare tale processo.
Ai sensi del suddetto nulla osta e visto la domanda dei fedeli della diocesi di Šiauliai, il vescovo Eugenijus Bartulis il 24 settembre 2005 ha solennemente avviato il processo della causa di beatificazione – canonizzazione di Barbora Žagarietė.
Per la trattazione della causa sono stati nominati i seguenti membri del tribunale: postulatore – sacerdote, Lizentiat liturgici Mindaugas Grigalius, giudice – sacerdote, Lizentiat theologici Tomas Kedušis, promotore di giustizia – sacerdote, Lizentiat theologici Saulius Paliūnas, notaio – Sr. Danutė Jonė Sakalauskaitė ACJ.
LE FONTI PRINCIPALI
LAVORI SCIENTIFICI
LE PREGHIERE
IMPRIMATUR
†Eugenijus Bartulis
Episcopus Siauliensis
Šiauliai, 2018-10-11
Nr. D-018/18
PREGHIERA PER CHIEDERE LA BEATIFICAZIONE
DELLA SERVA DI DIO BARBORA ŽAGARIETĖ
Nostro Signore, ci rivolgiamo a te, nostro Dio dispensatore di amore, e ti preghiamo con tutto il cuore perché la Serva di Dio Barbora Žagarietė che, ispirata da fede profonda, ha curato con zelo i poveri, è morta giovane e, dopo la morte, per quattrocento anni si è distinta per i miracoli e le molte grazie, sia proclamata beata dalla Chiesa. Le grazie ricevute per sua intercessione aiutino tutti, in particolare i giovani cristiani che affrontano le prove del mondo contemporaneo a sviluppare una fede solida e la fiducia in Dio. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
PREGHIERA PER INTERCESSIONE DELLA SERVA DI DIO BARBORA ŽAGARAITĖ PER CHIEDERE LA SALUTE
Gesù che ci ami, Tu ci incoraggi: “In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Vangelo di Matteo 18, 19-20).
Signore, prego per intercessione della Tua Serva Barbora Žagaraitė. Se questa è la tua volontà e sarà salvifico per l’anima e il corpo di [pronunciare i nomi dei malati], Ti chiedo umilmente di ridare la salute a [pronunciare i nomi dei malati].
“In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso” (Salmi 31, 2).
LITANIE ALLA SERVA DI DIO BARBORA žagarietė
Kyrie, eleison! Christe, eleison! Kyrie, eleison!
Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici!
Padre del cielo, che sei Dio, abbi pietà di noi!
Figlio Redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi!
Spirito Santo, che sei Dio, abbi pietà di noi!
Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi!
A ogni invocazione si risponde:
“Prega per noi!”
Santa Madre di tutte le vergini,-
Che godi della gloria celeste insieme a tutti i Santi,-
Serva di Dio Barbora Žagariete,-
Vergine vissuta nella castità,-
Che hai affidato la tua vita a Cristo,-
Che hai sacrificato la tua gioventù a Cristo,-
Sposa di Gesù, prega per noi!
Obbediente alla volontà di Dio, prega per noi!-
Infiammata d’amore a Gesù Eucaristico,-
Chiamata a diffondere la verginità del corpo,-
Che hai vissuto già qui sulla terra nella gioia dell’eternità,-
Che hai sacrificato il tempo della tua vita quotidiana alla preghiera e al digiuno,-
Che hai trovato nella natura i riflessi della bellezza eterna,-
Che emanavi il profumo di santità di Gesù al prossimo,-
Umile davanti agli anziani della Chiesa,-
Che hai ricevuto la forza di vivere dell’amore di Cristo Crocifisso,-
Obbediente alla guida dello Spirito Santo,-
Che attraverso l’unità con Cristo hai crocifisso il peccato nel tuo corpo,-
Che hai abbellito la tua vita con la preghiera,-
Che hai vissuto nelle notti la comunione con Cristo ,-
Hai spalancato il tuo cuore ai doni celesti,-
Nella morte hai unito l’anima alla Santissima Trinità,-
Apparsa nel sonno hai rivelato il tuo nome,-
Silenziosa eroina di Cristo,-
Salvatrice delle anime lituane dalle trappole del paganesimo,-
Intercessore nelle difficoltà della vita e nelle malattie,-
Protettrice dei poveri,-
Che proteggi dagli incendi perché il fuoco non ha distrutto il tuo corpo,-
Radiavi santità e purezza attraverso il tuo corpo privo di vita,-
Stellina splendente di Dio nella Sua corona di gloria,-
Umile Serva di Dio Barbora Žagariete,-
Preghiamo.
Dio Onnipotente ed Eterno che con le sofferenze, morte e risurrezione di Gesù, ci hai fatto rinascere alla vita eterna e ci hai chiamato alla Santità attraverso il Battesimo, ti preghiamo che tramite l’esempio della vita della vergine Serva di Dio Barborta Zagariete e il suo amore sacrificante per il Regno dei Cieli di liberarci da ogni peccato, dalle tentazioni e inganni del maligno, e con la tua intercessione di raggiungere la gioia della vita eterna. Ti chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
LE GRAZIE DEL SIGNORE, RICEVUTE PER INTERCESSIONE DI BARBORA ŽAGARIETĖ
Note:
SITI INTERNET UTILI
Le informazioni sulla vita della Serva di Dio Barbora Žagarietė sono disponibili nei seguenti siti web:
https://www.sventumogarsas.lt/barbora-zagariete/
PER TESTIMONIANZE SULLE GRAZIE DI DIO RICEVUTE PER INTERCESSIONE DELLA SERVA DI DIO BARBORA ŽAGARIETĖ SI PREGA DI DARE COMUNICAZIONE SCRITTA AL SEGUENTE INDIRIZZO:
DTBŽbb Curia diocesana di Šiauliai Tilžės g. 186 LT-76294 Šiauliai Lituania | Tel.: +370 41 521110 Fax: +370 41 521114 Email: |
Vi ringraziamo e chiediamo di riportare, insieme alle vostre testimonianze comunicate al suddetto indirizzo, anche vostri esatti dati di contatto.
NOTA
Il presente testo sarà aggiornato nel caso di nuove informazioni sulla vita della Serva di Dio Barbora Žagarietė.
IL VESCOVO DI SAMOGIZIA ANTANAS TIŠKEVIČIUS
Figlio di Emanuel Vladislov, conte di Lohojsk ir Berdyčev, il conte Antanas Tiškevičius nacque nel 1700 a Lohojsk. In gioventù, presa la decisione di diventare sacerdote, entrò nel ceto nobiliare dei chierici. Antanas Tiškevičius fu canonico di Vilnius. Trasferì il seminario dei sacerdoti di Samogizia da Kražiai a Varniai nel 1744. Nel 1752 convocò il sinodo del vescovado di Samogizia a Varniai.
Il vescovo Antanas Tiškevičius seguì le orme del suo predecessore, il vescovo Jurgis Tiškevičius, e ne sostenne la fondazione di Žemaičių Kalvariją. Nel 1750 qui costruì la nuova chiesa in legno, sotto il cui altare grande, nel 1762, fece seppellire i resti del vescovo Jurgis Tiškevičius, portati da Königsberg (in seguito i resti vennero portati a Varniai).
Nel 1744 il vescovo Antanas Tiškevičius venne insignito dell‘Ordine dell‘Aquila Bianca e in seguito nominato membro del Tribunale Superiore. Morì vescovo nel 1762 ad Alsėdžiai presso la residenza vescovile. È sepolto a Varniai.
Studiò all‘Accademia di Vilnius, conseguì il titolo di dottore in filosofia, studiò per due anni teologia. Nel 1715 fu consacrato sacerdote. Nel 1739, il 20 luglio, fu nominato vescovo titolare di Mennith e assistente del vescovo di Kiev. Il 16 settembre del 1740 fu nominato vescovo di Žemaičiai. Giunto al vescovato, visitò le parrocchie, si occupò del miglioramento del livello culturale dei sacerdoti organizzando per loro corsi di tre mesi a Varniai; affidò ai monaci priori il compito di proteggere i chierici del seminario sacerdotale. Cercò di aumentare il numero dei chierici. Trasferì il seminario dei sacerdoti di Varniai in un nuovo edificio ligneo. Stabilì per i chierici e i sacerdoti sette giorni di esercizi spirituali obbligatori. A Varniai alloggiò i monaci rochiti.
Permise la fondazionre del convento delle suore mariane. Suddivise il vescovato in dieci decanati. Stabilì l‘ordine dei pellegrinaggi alle cerimonie religijose solenni di Šiluva e Žemaičių Kalvariją. Dal 4 al 6 giugno del 1752 a Varniai convocò il sinodo diocesale e ne stampò a Vilnius i decreti.
Costruì una chiesa a Žemaičių Kalvarija e consacrò un altare presso la chiesa di Mosėdis.
Riportò dalla Prussia i resti di J. Tiškevičius e li ricollocò nella cripta della chiesa. Diede alla stampa: „Krolewska droga do nieba albo žycie S. Kazimierza krolewica polskiego y W. Ks. L.“ (1752); „Synodus dioecesana Mednicensis seu Samogitiae“ (1752) e a lui venne dedicata l‘opera, tradotta dal polacco „Pedelis miros saldžiausi medi kryžiaus Jezusa Pona“ (1750).
Morì nel 1762, il 31 gennaio, ad Alsėdžiai. È sepolto nella cripta dei vescovi della cattedrale di Varniai.
(Biografia tratta da: http://www.straipsniai.lt/zmones/informacija/Izymus_zmones/puslapis/5389)
L’11 agosto 1745 il vescovo Antanas Tiškevičius consacrò la chiesa della Vecchia Žagarė.
Per l’occasione si recò in visita ai resti, intatti, di Barbora. Descrisse ciò che aveva sentito di Barbora Žagarietė nella relazione sul vescovato di Samogizia al papa Benedetto XIV. Il vescovo Antanas Tiškevičius fornì alla Santa Sede otto miracoli, avvenuti per intercessione della serva di Dio Barbora di Žagarė. Si interessò e redasse tale documento, nel 1971, il lituano, attivo all’Università Gregoriana, prof. Paulius Rabikauskas.
DALLA RELAZIONE DEL VESCOVO DI SAMOGIZIA ANTANAS TIŠKEVIČIUS AL PAPA BENEDETTO XIV
Penso valga la pena menzionare i resti di una cara fanciulla devota a Dio, divenuta nota per diversi miracoli. Tra i vivi non vi è nessuno a cui siano noti il nome e l‘origine di codesta fanciulla e soltanto ad alcune persone ella si è rivelata in sonno con il nome di Barbora […].
Tuttavia, affondato nelle ceneri della morte, il corpo della fanciulla non è stato toccato dalla furia del fuoco. Nessuna parte del suo corpo risulta corrotta e i suoi resti, dopo la riesumazione, vennero ricollocati rispottosamente nel sepolcro come testimonianza della potenza di Dio e dei suoi (della fanciulla) meriti. E ancora adesso il suo corpo non si è decomposto, ma si è soltanto annerito.
Molti infelici, afflitti da mali incurabili, cercano conforto e ricevono spesso e immantinenti aiuto. Il racconto si farebbe lunghissimo, se anche solo in breve dicessi di tutti i casi di infermità…
(Monsignor Antanas Tiškevičius).
F00-99. DISTURBI DELLA PSICHE E DEL COMPORTAMENTO
G00-G99. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO
Attribuendo il suo recupero alla fanciulla miracolosa (divae), decise di visitarla almeno una volta all‘anno per tre anni di seguito. Andò a Žagarė una volta soltanto. Poi prese a dubitare del fatto che avesse recuperato la salute per intercessione della fanciulla e iniziò a ignorare la sua promessa. E dopo aver fatto questo venne nuovamente colpito dalle afflizioni della paralisi. L‘immobilità del corpo fu questa volta un po‘ più forte della prima. Decise allora di andare avanti nel suo voto e dopo un giorno appena tornò in salute (registrazione no. 8).
H00-H59. MALATTIE DEGLI OCCHI E DEGLI ORGANI OFTALMICI
Q00-Q99. INVALIDITÀ ACQUISITE ALLA NASCITA, DEFORMAZIONI E ANOMALIE CROMOSOMICHE
E infatti si sentì rafforzata già avvicinandosi alla chiesa e, approssimandosi al sepolcro, sentì ammorbidirsi la rigidità del suo corpo, avvertendo, che la sua salute stava tornando. (Registrazione no. 4).
Z00-Z99. FATTORI AGENTI SULLO STATO DI SALUTE
MOTIEJUS VALANČIUS (1801–1875) – VESCOVO DI SAMOGIZIA, UOMO DI LETTERE, SCRITTORE, ORGANIZZATORE DEL MOVIMENTO PER LA SOBRIETÀ.
Motiejus era il quarto figlio della famiglia di Mykolas e Ona Valančius.
Nacque nel 1801, il 28 febbraio, nel borgo di Nasrėnai, presso la parrocchia di Salantai, nel distretto di Telšiai. Nella prima metà del XIX secolo la famiglia Valančius si trasferì a vivere da Nasrėnai al borgo di Klausgalviai-Medsėdžiai. Motiejus studiò al ginnasio dei Domenicani di Žemaičių Kalvarija (1816–1821), in seguito (1822–1824) a Varniai e dal 1824 al 1828 studiò al seminario di Vilnius.
Il primo settembre 1828 fu consacrato sacerdote nelala cattedrale di Vilnius. Fu cappellano di Mozyrius (ora in Bielorussia, presso Gomel) e nelle scuole di Kražiai (1834–1840). Fu profesore alle accademie religiose di Vilnius (1840–1842) e Petrapilis (1842–1844). Dal 1845 al 1850 fu rettore del seminario sacerdotale di Varniai. Dal 1850 al 1875 amministrò il vescovato di Varniai.
Morì il 17 maggio 1875 e fu sepolto nella basilica cattedrale di Kaunas.
In 25 anni di vescovato M. Valančius consacrò sacerdoti 550 chierici e conferì la cresima a più di 700 bambini. Costruì 50 chiese. Vescovo di Samogizia, si occupò della fondazione di scuole lituane parrocchiali, biblioteche e piccole librerie. Organizzò azioni di sostegno contro l‘uso dell‘alcol, grazie alle quali in Lituania in due anni si usò fino a otto volte meno vodka. Negli anni del divieto di stampa in lingua lituana (1864–1904) organizzò l‘attività dei portalibri (coloro che trasportavano clandestinamente i libri scritti in lituano durante il divieto di stampa in caratteri latini durante il periodo zarista) e ne capeggiò le azioni.
(Biografia in base a http://samogitia.mch.mii.lt/mpkelias/ASMENYS/valancius.lt.htm)
IL REGISTRO DEI MIRACOLI AVVENUTI PER INTERCESSIONE DI BARBORA ŽAGARIETĖ [1]
I resti di Barbora si distinguono da tempo, nella vecchia Žagarė, per i loro miracoli, tuttavia essi non sono stati trascritti e la loro testimonianza, a lungo andare, potrebbe non risultare del tutto degna di fede. Perché questo non accada e perché venga tramandata ai posteri la memoria dei miracoli in lingua polacca, quando piacerà a Nostro Signore rivelare al culto di tutti tali resti santi, trasmettiamo a te, nostro parroco amato da Cristo, gli avvenimenti miracolosi, verificatisi, o che si verificheranno, presso il sepolcro di Barbora. Per registrare occorre chiedere ai testimoni degni di fede, virtuosi e timorati di Dio, che hanno vissuto le circostanze dei miracoli, e per questo non dubbiosi, possano giurare, se lo spirito superiore dovesse decidere che ciò è necessario.
(Motiejus Valančius, vescovo di Samogizia, Varniai, 1860)
[1] Iniziato ai tempi del vescovo M. Valančiaus, il libro fu scritto tra il 1860 e il 1940. Di più riguardo a tale fonte J. Borutos, I. Katilienės, A. Katiliaus in un articolo, in Cronaca dell‘Accademia Cattolica delle Scienze di Lituania, Vilnius, 2000, v. 16, pp. 443–453. Le testimonianze vengono forinte solitamente da persone che beneficiarono di miracoli, descrivendo generalmente nel registro, come si dice, diversi testimoni degni di fede, dei quali vengono indicati concretamente i loro sacerdoti. Maggiori descrizioni di questi casi nella fonte sovracitata.
A00-B99. ALCUNE MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE
C00-D48. NEOPLASIE
D50-D89. MALATTIE DEL SANGUE, DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA, DEI RELATIVI ORGANI E DEI DISTURBI LEGATI AI MECCANISMI IMMUNITARI
F00-F99. DISTURBI DELLA PSICHE E DEL COMPORTAMENTO
G00-G99. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO
H00-H59. MALATTIE DEGLI OCCHI E DEGLI ORGANI OFTALMICI
H60-H95. MALATTIE DELL‘ORECCHIO E DEL PROCESSO MASTOIDEO
I00-I99. MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO
K00-K93. MALATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE
L00-L99. MALATTIE DELLA PELLE E DEI TESSUTI EPIDERMICI
M00-M99. MALATTIE DEI TESSUTI CONNETTIVI E DEL SISTEMA MUSCOLO SCHELETRICO
N00-N99. MALATTIE DEL SISTEMA UROGENITALE
O00-O99. GRAVIDANZA, PARTO E PUERPERIO
Q00-Q99. DIFETTI INNATI, DEFORMAZIONI E ANOMALIE CROMOSOMICHE
S00-S98. TRAUMI, AVVELENAMENTI ED ALTRE MANIFESTAZIONI DOVUTE A FATTORI ESTERNI
Z00-Z99. FATTORI AGENTI SULLO STATO DI SALUTE
EPISODI DI VITA
La disgrazia della dottoressa
Svolgendo i suoi compiti andava per il bosco
Non molto tempo fa, quest‘estate, ancora.
Giunge la sera, i raggi del sole si spengono,
Arriva la notte e si rende triste.
Così pensava in quel momento.
I pensieri si confondevano con le tenebre,
quando l‘aggressore infidamente la prese per il collo.
Appena riuscì a dire: „Gesù, Maria!“.
Cercò di salvarsi la vita,
Dando argento ed oro, in quantità.
Nessuno la aiuta, condannata alla fine.
Uno gridò con ferocia: „occorre una corda!“.
Che aiuti tutti, aiuta la vedova –
Fece rapidamente il suo nome,
E subito sentì che le spalle si liberavano.
Ottenuto il segno dell‘aiuto divino,
Si liberò dalle mani dei temibili aggressori.
Dio misericordioso, Ti ringrazio,
Che grazie al Tuo volere ho evitato il pericolo.
L‘immagine Santa mi ha aiutato miracolosamente.
E di questo mi sono ripromessa di dare notizia alle genti
Ora e sempre, nei secoli
Alzandomi ogni mattina, finché chiuderò gli occhi.
(registrazione no. 39)
F00-F99. DISTURBI DELLA PSICHE E DEL COMPORTAMENTO
La mia amica Rūta era vedova. Allevava il figlio Laurynas. Non riusciva a comunicare con il figlio e ad educarlo. Laurynas tentò di togliersi la vita per ben 3 volte. Correva allora la scadenza del mandato di padre Vytautas Grigaravičius, ed era la sua ultima messa. Con mio marito andammo a casa dell‘amica. Trovammo il gas aperto. Laurynas, che aveva 14 anni, era privo di sensi. Con mio marito lo portammo fuori dalla camera. Quel giorno venne aperta la cripta di Barbora. Le chiesi di aiutare Laurynas a rimettere ordine in se stesso e a trovare la sua strada. Lo chiesi piangendo e con la massima devozione. Laurynas, sebbene poco a poco, iniziò a cambiare. A Šiauliai completò la scuola superiore e si diplomò. Dio è troppo grande per me e io sono troppo piccola per potermi rivolgere a Lui. Barbora per me era come una sorella invisibile, ma sempre presente. Sentivo la sua protezione. La fede in Dio passava innanzitutto per Barbora.
Žagarė, 11/08/2006
Vivo a Skaistgiris dal 1966. In famiglia, tra i figli, ero la sesta. Mio padre era malato: il cavallo lo colpì e si ruppe un braccio. Per questo nessuno poteva occuparsi di me con cura ed attenzione. Dall‘infanzia dovevo occuparmi delle anatre. Una volta, quando avevo sei anni, portammo le puledre all‘aperto. Spaventata da una di loro, non tornai a casa. Per lo spavento restai invalida. All‘altezza dell‘anca si manifestò un‘erisipela. E in seguito lo spavento si trasferì al volto. Gli occhi erano terribilmente chiusi, le labbra grosse, come gonfie. Il viso divenne orribile. In casa mi nascondevo, perché i vicini non mi vedessero. All’età di 14 anni senii dire da un vicino che a Žagarė vi è Barbora, nota per i suoi miracoli. Dato che la guerra era finita, un giorno, senza dir niente a nessuno, andai a Žagarė. Chiesi alla gente dove potevo trovare Barbora. Pregai a lungo nella cripta, domandando a Barbora di guarire il mio viso. Non pensai neppure di chiedere che guarisse la mia gamba. L‘aspetto del mio viso era più importante di ogni altra cosa al mondo. Che lo crediate o meno, dopo un mese il mio volto divenne normale: gli occhi larghi, le labbra normali, non più gonfie. Fui infinitamente grata a Barbora. Mio padre era già morto, per questo non vide la mia gioia. nebematė.
Žagarė, 11/08/2006
H00-H59. MALATTIE DEGLI OCCHI E DEGLI ORGANI OFTALMICI
Stanislova Jonutytė raccontò che a Žagarė viveva un ragazzo cieco. I medici erano impotenti nell’affrontare la sua cecità. Ma la preghiera di sua madre a Barbora lo salvò dalla cecità. Il miracolo avvenne nel 1927. Allora sua madre, avendo venduto una mucca, offrì i soldi alla chiesa come ringraziamento per la guarigione miracolosa di suo figlio. Prima degli esami e il primo settembre gli scolari andavano diverse volte attorno al sepolcro di Barbora nella cripta della chiesa, la cui pavimentazione era in mattoni. Sia i maestri che gli allievi visitavano il sepolcro di Barbora e, dinanzi ad esso tutti, con grande devozione, pregavano.
Mia madre mi ha detto che una signora anziana, da Žagarė era cieca e non camminava. Ella pregò davanti a Santa Barbora. Iniziò a vedere e a camminare senza alcuna operazione. Tutti allora dissero che si trattava di un miracolo. Era all‘incirca il 1936.
Žagarė, 06/08/2006
L00-L99. MALATTIE DELLA PELLE E DEI TESSUTI EPIDERMICI
Mia sorella aveva in volto una grande macchia. Quanti dottori la avevano visitata e quanti farmaci aveva assunto! Nulla la aiutava. Mia madre consigliò di pregare Barbora. La figlia così fece. E nememeno si accorse di come la macchia sparì. Questo deve essere avvenuto prima della guerra.
Žagarė, 10/08/2006
O00-O99. GRAVIDANZA, PARTO E PUERPERIO
Mia madre era incinta, quando nell‘utero si manifestò un cancro. La gravidanza e il cancro insieme la costringero a scegliere: operare oppure portare in grembo il bambino, senza toccare il cancro. Avevo cinque anni. Ricordo come mia mamma pregò al sepolcro di barbora e pianse molto. Rinunciò ad operarsi. Nel 1962 diede alla luce mia sorella Vida. Il cancro sparì da sè.
Žagarė, 11/08/2006
S00-S98. TRAUMI, AVVELENAMENTI ED ALTRE MANIFESTAZIONI DOVUTE A FATTORI ESTERNI
Mi era caduto su di uno stinco il paraurti del trattore. L‘osso ne era rimasto gravemente danneggiato. Mi curai presso il reparto di chirurgia dell‘ospedale di Joniškis. Il chirurgo Bendikas (ancora in servizio all‘ospedale di Joniškis) mi disse apertamente che non sapeva come intervenire o cosa altro fare. Suggerì di amputare la gamba. Pregai intensamente Barbora, dicendo le orazioni. Sorella Jasaitienė, del borgo di Žiūrai, curò la gamba con delle erbe, mettendole sulla ferita. In un anno la gamba guarì. Ringraziando Barbora con la preghiera e con l’offerta, visitai la cripta della chiesa, ne vidi il sepolcro creata, mi sembra, da un fabbro.
Žagarė, 06/08/2006
Z00-Z99. FATTORI AGENTI SULLO STATO DI SALUTE
Durante il periodo sovietico, quando l‘ideologia atea era bene affermata, avvenne una cosa che rimarrà indelebile nella memoria. Presso il sepolcro di Barbora arrivarono due fratelli e una sorella. Pregavano nella chiesa, richiedendo una benedizione. Incontrato il canonico, gli raccontarono la loro storia: la sorella era malata di una malattia incurabile; ricoverata in degenza le venine detto: „Se andaste a Žagarė, presso Barboram, sarete tutti sani“. Allora la sorella pensò: „Se solo avessi un pezzettino di quell‘abito di Barbora, allora davvero guarirei“. La fede nel potere di Barbora la aiutò. Guarita, la sorella con i due fratelli si recò a Žagarė per ringraziare Barbora. A quel tempo a Žagarė era parroco Povilaitis, nato nel 1902. Egli raccontò quanto aveva sentito dai visitatori alla gente durante il sermone. I sovietici si attivarono. Tuttavia i fratelli della ragazza erano vicini al partito e frenarono la notizia della guarigione miracolosa della sorella e la confusione che aveva sollevato.
Žagarė, 06/08/2006
A00-B99. ALCUNE MALATTIE INFETTIVE E PARASSTIARIE
Era il 1942. All‘età di 14 anni venni operata di tonsille. Dopo l‘operazione potevo appena ingoiare, e masticavo a fatica. Dopo due mese iniziai a sentire dolore vicino all‘orecchio sinistro, più precisamente, vicino alla mascella inferiore. Sul volto comparve una neoplasia. Dato che dopo due settimane non passò, venni ricoverata in ospedale a Kaunas. I medici diagnosticarono un‘infezione cronica piuttosto rara: un‘actinomicosi. La cura antibiotica non fu sufficiente. Dopo la radioterapia per un po‘ di tempo mi dolsero molto il collo e il volto. Le neoplasie sull‘epidermide si diffondevano sulla parte sinistra del volto una dopo l‘altra. Li operavano, praticavano il drenaggio per la fuoriuscita del pus e così via ogni volta… La notte non potevo addormentarmi e uscivo nel corridoio con il rosario in mano. Pregavo la miracolosossima madre di Dio di Lurd richiedendo la salute. Con le preghiere mi rivolgevo a tutti i santi, di cui i nomi mi venivano in mente. Dopo due mesi, non ero ancora guarita, venni dimessa (la ragione di questa rara malattia non può essere stabilita dalla medicina, per questo non era possibile formuliare una terapia). Padre Petras, in ufficio a Kaunas, si offrì di ospitarmi. Alla Croce Rossa di Kaunas fui nuovamente operata da un altro professore. Dopo l‘anestesia impiegai molto tempo per risvegliarmi. La salute ancora non si era sistemata. Mi dimisero ancora malata. Il medico disse a mio fratello, padre Petras: „all‘estero ti guarirebbero, ma noi non abbiamo questa possibilità“ e a mio fratello Vytautas disse chiaramente: „Prenda sua sorella. La sua malattia è incurabile”. Tornai ad abitare da padre Pietro. Si occupava di me mia madre. La malattia si diffondeva. La pelle del petto era diventata viola e azzurra e cominciò l‘infezione di un‘orecchio. I medici ancora una volta confermarono la situazione disperata delle mie condizioni. Mi prescriossero solo del rivanolio per il lavaggio delle ferite. Giacevo nel letto e non potevo camminare. Si recò in visita a me mio fratello Romualdo, che abitava presso Siesikai. Rattristato, raccontò a coloro che conosceva a Kaunas della mia condizione. Tra quelle persone ve ne erano non solo di comprensive, ma anche di buon cuore. Offrirono a mio fratello Romualdo una reliquia di Barbora Žagarietė. Romualda la prese ma, essendo molto sensibile e non volendo mostrare le sue lacrime, la diede a mia madre, perché me la consegnasse. Mia mamma mi raccontò di Barbora di Žagarė. Per tutti si accese la speranza. Per liberarmi della malattia, avrei dovuto ripeterei: „Lode al Signore nell’alto dei cieli! Lode a Barbora di Žagarė, per intercessione della quale siamo stati ascoltati e per la quale sono stata guarita!“. In un libro lessi della actinomicosi che „la malattia può migliorare temporaneamente, tuttavia dopo qualche anno si ripresenta e si conclude con la morte“. Grazie a Dio sono passati 44 anni e sono ancora viva.
Testimonianza messa per iscritto il 7 marzo 1986.
EPISODI DI VITA
I Samogizi dai tempi più antichi veneravano Barbora come santa e in gran numero si radunavano presso la sua sepoltura per pregare. Il vescovo M. Valančius si preoccupò affinché Roma stessa analizzasse i miracoli legati al nome di Barbora e che il papa la canonizzasse, ovvero che la riconoscesse santa. La rivolta del 1863, repressa dal potere zarista, senza considerare le altre pene per la nazione, cominciò ad ostacolare ancor più il legame della gente a Barbora di Žagarė. Nel 1886 fu ordinato di murare le porte conducenti alla cripta della chiesa. Tuttavia non si era pensato alle finestre, rafforzate da sbarre di ferro. Esse restarono accessibili alla gente. E vicino alle finestre si recavano molti fedeli. Nel 1889 fu ordinato di murare del tutto anche le finestre. In presenza del pristavo (capo della polizia) di Joniškis, un gruppo di operai portò a compimento quest‘ordine. Questo accadde in concomitanza con la processione sacra a Žagarė. I fedeli si arrabbiarono e piansero. Nonostante la lontananza di Barbora dalle persone e gli altri impedimenti, la gente veniva comunque a lei non solo dalla Samogizia, ma anche dall‘Alta Lituania, dalla Zuchia e da altri luoghi della Lituania e della Lettonia e si radunava presso le porte e le finestre murate a raccontare a Barbora le proprie pene, a chiedere la sua intercessione, a ringraziare Dio per la sua misericordia. Qui vi era la speranza, che rafforzava il corpo dei malati e l‘animo dei sani.
Molte persone potrebbero confermare che non si rivolsero invano all‘aiuto di Barbora. Uno di questi esempi è la terribile disgrazia della mia sorella maggiore Irena Radzivonienė e la sua conclusione miracolosa. Mia sorella Irena viveva nella borgata si Zvanagala, della parrocchia di Vaškai, nel distrtto di Pasvalys. Nel 1909, durante il lavoro, qualcuno rapì suo figlio, di sei mesi, il mio figlioccio. Fu cercato ovunque, da diverse persone e con l‘aiuto della polizia, ma senza risultati. La madre per tutto quel tempo si disperò e pianse, fuori di sè. Dal dolore e per i pianti divenne sorda. Vedendo che le ricerche erano inutili, mia sorella, affrontò da sola a piedi 100 chilometri per andare a Žagarė a richiedere l’aiuto di Barbora. Tornò dopo quasi una settimana, recando in braccio il figlioletto. A Žagarė si recò andando dritta per Žeimelis, Kriukai, Joniškis e Skaistgirys. Avendo pregato sinceramente e avendo rivolto la sua richiesta, mia sorella Irena si preparò a rientrare a casa. Tuttavia tornando da Žeimelis per qualche ragione deviò per Linkuva, allungando il percorso di 20 chilometri. Giunta a Linkuva sentì l agente parlare di una donna che aveva dato alla luce un bambino già cresciuto… Mia sorella si gettò subito in quella casa e, visto il bambino, riconobbe suo figlio. Chiaramente la donna di Linkuva non lo consegnò volontariamente e si rese necessario l’intervento della polizia. La madre trasportò a piedi il bambino trovato miracolosamente da Linkuva a Vaškai (č0 chilomentri). Non mostrava segni di stanchezza, anche se durante la settimana delle ricerche aveva percorso a piedi più di 200 chilometri.
Nel 1964 per iscritto lo testimoniò il fratello di Irena Radzivonienė, Paulius Guga (1893-1971) e il 15/03/2005 sua figlia Apolonija Barbora Gugaitė-Nistelienė.